È ufficialmente iniziato il count-down per l’evento concorso dedicato alla caffetteria The Greatest Coffee Maker. Un contenitore perfetto, il giusto mix tra teoria e pratica. Un’opportunità per i ragazzi degli Istituti Alberghieri di tutta Italia per avvicinarsi in maniera attiva e tangibile, in tutto e per tutto, al mondo del caffè, contornati da professionisti del settore e aziende leader del comparto.

Quella di quest’anno sarà la quarta edizione dell’evento. Ci sono in piano tante novità, oltre che al grande entusiasmo di tornare a vivere un evento in presenza. Ne parliamo con Stefano Buda, professore dell’Istituto Alberghiero Pellegrino Artusi di Forlimpopoli, nonché direttore tecnico del concorso.

L’intervista: scopriamo tutte le novità della quarta edizione del concorso con il Professor Buda

Professor Buda, siamo alla quarta edizione dell’evento, ormai un format consolidato che coinvolge gli alunni degli Istituti alberghieri di tutta Italia. Quali sono le vere novità di quest’anno?

“In questa edizione la novità più importante è rappresentata dalla prova numero 3, “Preparazione e servizio con vassoio di comanda multipla” a sorteggio, tra 2 preparazioni contenenti latte schiumato.

Anche per la ricetta del cocktail creata da ogni singolo allievo: viene data la facoltà di utilizzare sino a sette ingredienti, comprensivi dell’eventuale presenza di un “homemade”. Tutto questo ha lo scopo di elevare le competenze richieste e di conseguenza la qualità del concorso”.

Vivendo in prima persona il mondo dell’istruzione dei futuri professionisti del settore e dato il contesto degli ultimi due anni, come pensa debbano essere incentivati i ragazzi per affrontare il mondo del lavoro di domani? Quali le competenze tecniche e le caratteristiche personali da potenziare? Come può la scuola aiutare i ragazzi a coltivarle?

 “Dopo questi due anni circa di pandemia, possiamo dire che la quarta edizione di The Greatest Coffee Maker è il primo concorso in presenza a livello nazionale. Ciò premesso, tanti Istituti hanno aperto i laboratori solo da poche settimane , dopo un lungo stop, per cui gli Allievi hanno perso l’abitudine alle esercitazioni pratiche, al lavoro in gruppo e individuale.

Dobbiamo creare le giuste condizioni per far tornare in loro curiosità, passione interesse. Dobbiamo potenziare certamente il saper fare e le abilità tecnico-professionali, dopo tanta teoria e DAD.

Il ruolo della scuola è quello di coinvolgerli il più possibile in eventi, manifestazioni, stage-PCTO, ecc. Posso dire che all’Artusi di Forlimpopoli abbiamo attivato già dallo scorso 3 Maggio percorsi di alternanza scuola-lavoro, proseguiti per tutta l’estate. Inoltre, dai primi di ottobre, per le classi quarte sono state organizzate tre settimane di alternanza presso aziende del territorio”.

In questo senso, come si integra un’esperienza simile – quella di The Greatest Coffee Maker – nella formazione dei ragazzi? Quali sono i vantaggi per loro? Può motivarli? Se sì, in che modo?

“Partecipare ad un concorso come The Greatest Coffee Maker significa prima di tutto mettersi in gioco, esercitarsi ed allenarsi per tante ore al di fuori dell’orario scolastico. Studiare fare ricerche, costruire una presentazione efficace e multimediale per la propria idea di concept-bar.

In tutti questi passaggi è fondamentale il ruolo del Docente, che potrebbe essere integrato anche da un esperto esterno con spiccate competenze nella caffetteria, o altri Docenti dell’Istituto. Tutta questa formazione aggiuntiva, che potrebbe essere anche estesa al gruppo classe, rappresenta un valore aggiunto che i nostri studenti possono e devono mettere nel proprio CV.

Come spesso dico, partecipare alla fase finale di un concorso Nazionale è già un premio. Non voglio dimenticare l’importante socializzazione che si crea tra gli allievi durante un concorso, un aspetto che, anche a causa del Covid, sta venendo sempre meno”.